28 dicembre 2016

Montagna senza neve... in famiglia! - Parte Prima

Cari amici di Educazione Consapevole,
quasi in tempo reale, mentre mi riscaldo con una buona tazza di tisana, eccomi a raccontarvi l'odierno capitolo di #educazioneconsapevole e di #naturainfamiglia.

28 Dicembre: sole, vento, cielo azzurro, PM10 oltre i livelli in città, skyline delle montagne bergamasche che chiama.

Complici le vacanze natalizie, ecco pronta la ciurma per una escursione invernale... senza neve!

Destinazione: Passo San Marco (chiuso), testa della Valle Brembana.


 
Il fenomeno dell'inversione termica dovrebbe  garantirci temperature più miti in alta quota, anche considerando che andiamo ad imbeverci di sole. Allestimento da escursionismo invernale (grazie per sempre a Decathlon che ci offre buoni capi a buon prezzo!), scarponi ai piedi, zainetto con pic nic incorporato in spalla e via!

Arriviamo alla centenaria Casa Cantoniera di San Marco, dove lasciamo l'auto e ci inerpichiamo seguendo la Via Priula.

Pensare di calpestare un tracciato che ha centinaia di anni emoziona ed offre la possibilità di parlare di storia e non solo, di farsi domande e di scoprire che moltissimo di ciò che ci circonda ci è quasi sconosciuto...

Il panorama è favoloso, al sole si sta bene ma c'è vento... ed è tagliente e freddo più del previsto! Camminare a passo svelto è l'unico antidoto.


Niente neve su questo versante, solo alcune lastre di ghiaccio adatte a qualche divertente scivolata.

 
In alcuni tratti si scorge il passaggio di qualche animale selvatico, che lascia dietro di sè le inevitabili "fatte" (cioè gli escrementi), a testimonianza degli ultimi pasti; ecco anche l'ingresso di una tana di marmotte, ben chiusa per l'inverno.




La Storia continua a bussare allo sguardo: ciò che resta di trincee, fortini e passaggi sotterranei della Grande Guerra è davanti ai nostri occhi. 


Sarà il silenzio, sarà il vento, sarà il freddo che a tratti ci fa seppellire le mani nelle tasche e il viso nei cappucci delle giacche... ma il pensiero di ciò che qui si è consumato mi ferma le gambe e mi costringe a respirare profondamente. Recito una preghiera per tutti i soldati che qui hanno patito chissà quali sofferenze e poi guardo il Cielo che si estende limpido sopra di noi, a dare speranza.

Arrivati al Passo, il vento si fa davvero insostenibile e violento, gelido e tagliente come non mai, al punto che ci ripariamo sotto il cippo della Serenissima Repubblica di Venezia che campeggia con tanto di aquila.


La bandiera d'Italia sventola con violenza a poca distanza da noi: l'unico rumore che si sente a parte il fischio del vento.


Uno sguardo rapido alla piastra che indica le montagne all'orizzonte (un bellissimo colpo d'occhio, nel quale riconosco subito il Pizzo Badile per l'inconfondibile forma), due passi rapidi sulle chiazze di neve che troviamo sul versante valtellinese del Passo e poi via, subito, salendo a sinistra, verso un tavolo da pic nic soleggiatissimo, con imperdibile vista sul Lago di Valmora (ghiacciato!).



28 Dicembre: pranzo al sacco a 2000 metri di quota con la famiglia al completo. Che cosa speciale!

A metà pic nic ecco una sagoma in cielo, che prende quota e volteggia obbedendo alle correnti ascensionali: sembra un rapace, ma non ne siamo certi. Troppo piccolo per essere un'aquila, troppo sagomato per essere una poiana, troppo grosso per essere un falco... chissà! Purtroppo non provo nemmeno a scattargli una fotografia, una volta tanto preferisco guardare e non perdermi nemmeno un istante di questo bello spettacolo.

Sono passate ormai le tre e mezza del pomeriggio, è ora di scendere e tornare all'auto. Tornare a casa.

Abbiamo le guance arrossate e gli occhi limpidi: #naturainfamiglia ha colpito ancora.

E voi? Quando ci andate?

Un abbraccio a tutti,
Maria Beatrice

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