8 luglio 2017

La scuola di Maestra Montagna

Buongiorno, amici di Educazione Consapevole!

Come promesso alcuni giorni fa sul canale Facebook di Educazione Consapevole (alla cui FanPage ufficiale consiglio caldamente di iscriversi, dato che viene aggiornata con nuovi contenuti ogni settimana e - a volte - ogni giorno!) eccomi a scrivere in diretta dalla Casa nella Natura di Educazione Consapevole.

Felpa e calze sono d'obbligo a quest'ora, dato che scrivo dalla terrazza (perchè qui il wi-fi prende poco), circondata dal bosco e dal prato pieno di grilli e lucciole.

Da qualche giorno stiamo gustando questo luogo dove il mio cuore resta 365 giorni l'anno, anche quando sono altrove... e stiamo imparando un'infinità di cose interessanti alla scuola di Maestra Montagna, docente preferita di #naturainfamiglia.

Ecco alcuni insegnamenti da condividere con voi: 

1. Impariamo ad usare gli occhi per guardare e non solo per vedere.
Fermiamo il tempo con una fotografia e studiamone i dettagli. Lasciamoci istruire dalla bellezza, dall'imponenza e dalla severità della Montagna, che ci ricorda quanto siamo piccoli...



2. Ascoltiamo con attenzione chi ne sa più di noi.
Passeggiare nel bosco con un Naturalista significa scoprire un Universo di cose nuove. Ad esempio come riconoscere una nocciola aperta da uno scoiattolo da una aperta da un picchio, oppure trovare dei Larici con un tappo alla base e scoprire che dal relativo foro si estrae ancora oggi la trementina, o ancora che il Rondone alpino dorme in volo.

Da una borra di Allocco emergono ossicine minuscole e scopriamo che il nostro rapace si era mangiato due topolini e una Crocidura (vi giuro che la sapienza con cui il naturalista ha saputo catalogare ogni frammento di osso è stata pazzesca!).


3. Abbiamo rispetto per ogni essere vivente, anche minuscolo. 
Questo Toporagno comune è stato trovato morto vicino al sentiero dove camminavamo. Il Naturalista ci ha spiegato che si tratta di animaletti che hanno bisogno di mangiare continuamente, altrimenti muoiono (!). Ha ipotizzato, quindi, che il Toporagno in questione fosse morto dopo il temporale della notte precedente, durato alcune ore. Nessuno ha toccato il piccolo Toporagno oltre al nostro "tecnico", ovviamente... e anche questo è stato di insegnamento per adulti e bambini: ci sono cose che NON si fanno in montagna: toccare gli animali morti, ad esempio!



4. Pensiamo che ciò che si vede non è tutto ciò che esiste.
Dietro la corteccia di un albero tagliato ci può essere un incredibile intrico di gallerie, lasciate dalle larve di qualche insetto che è poi maturato al sicuro ed infine uscito allo scoperto per proseguire il proprio cammino.


5. Impariamo l'umiltà.
Cercate funghi con un Micologo esperto e poi fatevi raccontare e spiegare tutto sui quelli che avete trovato. Nomi latini, profumi deliziosi e odori sgradevoli, consistenze dal viscido al legnoso... e vari gradi di tossicità e commestibilità vi saranno presentate.
Con l'indicazione continua e SEMPRE VALIDA di NON determinare da soli i funghi raccolti, ma di imparare a trovarli, raccoglierli, trasportarli e conservarli correttamente per poi consultare un Micologo esperto prima di consumarli!



6. Facciamo fare ginnastica al cervello.
Trovare il colore dei Caraibi sotto le cime Dolomitiche del Brenta e farci pure un bagnetto aiuta a capire che le nostre categorie mentali sono estremamente ristrette...




7. A volte ciò che è tuo non è soltanto tuo.
Nella legnaia della Casa nella Natura di Educazione Consapevole abbiamo trovato un nido, all'inizio di Giugno. Purtroppo, essendo il nido "silente" (nessun piccolo pigolante, per intenderci) e quasi a due metri di altezza, l'abbiamo toccato e quando ci siamo resi contro che dentro c'erano le uova ancora tutte ben chiuse... era troppo tardi. Il nido è stato abbandonato e lo abbiamo ritrovato identico a come lo avevamo lasciato settimane più tardi.

Mia la casa, mio il cortile, mia la legnaia. Troppa presunzione in questo pensiero?

La merla che aveva scelto di fare lì il proprio nido, pensava che tutto questo fosse anche un po' suo. E temo proprio che avesse ragione. 


E per oggi basta così. perchè credo che abbiamo già di che ragionare, noi e i nostri cuccioli, esploratori consapevoli grazie a #naturainfamiglia!

Un abbraccio a tutti,
Maria Beatrice

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